La prima de “Lo stesso mare” di Fabio Vacchi
Bari – VA dato atto a Giandomenico Vaccari, Sovrintendente della Fondazione Lirico Sinfonica Petruzzelli e Teatri di Bari, della caparbietà (da oggi “(gian)domenicana”) nel perseguire il lungimirante obiettivo di caratterizzare il suo mandato di Direzione Artistica, nel delicato momento della rinascita del Politeama barese, all’insegna della coerente modernità del Nuovo Teatro Petruzzelli. E quindi, di accompagnarne la programmazione tradizionale con una serie di scelte coraggiose, per fare del Petruzzelli “una grande vetrina della musica contemporanea italiana ed internazionale”.
L’intero progetto, culminato con la prima mondiale, de “Lo stesso mare” del maestro Fabio Vacchi, (il compositore di musica contemporanea italiano più eseguito nel mondo e ora “Composer in residence” al Petruzzelli), tratto dall’omonimo romanzo di Amos Oz, con la regia di Federico Tiezzi, la direzione d’orchestra di Alberto Veronesi e le scenografie di Gae Aulenti, corona un percorso impervio e proietta il Teatro, la sua Orchestra e la stessa giovane Fondazione in una dimensione internazionale insperata solo due anni fa. Per cui, è stata già anticipata dal Presidente e Sindaco, Michele Emiliano, la richiesta al CdA di riconferma dell’incarico in scadenza.
All’evento barese non ha voluto mancare lo scrittore israeliano, famoso per il suo altrettanto caparbio impegno per la Pace, che non ha smesso di ringraziare il compositore bolognese, per aver realizzato il sogno dell’autore. Un lavoro che “avrebbe voluto fare il musicista mancato Oz, ma che non avrebbe saputo fare meglio”. Il mare, il deserto, il giardino. Tre elementi della più intima identità ebraica, uno per ogni atto dell’opera, che fanno da sfondo a una quotidianità israeliana molto più universale di quanto in troppi ancora non vogliono riconoscere. Un Eden, una culla di pescatori e una landa di sabbia, per celebrare l’amore e la vita in tutte le loro declinazioni. Perché anche il deserto diventa vita, quando si decide di abitarvi per amore di un figlio asmatico, come è successo allo stesso autore quando decise di stabilirsi nel Neghev.
- Chiara Taigi nel ruolo di Bettin
- Al Petruzzelli la «prima» Lo stesso mare